Dopo il biennio nefasto per via della pandemia tornano a salire i valori immobiliari e quelli dei canoni di locazione in Puglia. La modalità più ricercata è il trilocale ma tornano a salire anche i monolocali per via del ritorno degli studenti universitari. Sono i risultati dell’ultimo report del centro studi Tecnocasa.
Il 60,4% dei contratti di locazione sono stati stipulati per scelta abitativa, il 33,5% riguarda lavoratori
trasfertisti e il 6,1% gli studenti universitari. In Puglia i contratti più stipulati sono quelli a carattere
transitorio (58,2%), a seguire quelli a canone libero (32,4%) e infine quelli a canone concordato (9,4%). Gli inquilini sono coppie e famiglie nel 55,1% dei casi, mentre sono single nel 44,9% dei casi.
Ancora, il 43,9% degli inquilini ha un’età compresa tra 18 e 34 anni, a seguire quelli con un’età compresa tra 35 e 44 anni (22,2%). La tipologia più affittata in Puglia è il trilocale con il 32,2% delle scelte, mentre al secondo posto ci sono i bilocali con il 28,2% delle preferenze. Anche nel 2019 e nel 2020 erano i trilocali le tipologie più affittate. Rispetto al 2019 e al 2020 in Puglia si registra una diminuzione della percentuale di lavoratori trasfertisti, l’emergenza sanitaria ha determinato infatti un calo delle richieste su questo segmento di affitti. Aumenta la percentuale di contratti a carattere transitorio, che rispetto al 2019 evidenzia percentuali raddoppiate. Tra i capoluoghi spiccano Brindisi, dove il trilocale arriva al 40%, e Bari, la preferita per la fascia di età tra i 40 e i 55 anni, il più delle volte alla ricerca di una casa dopo un trasferimento di lavoro. A Lecce la maggiore percentuale di famiglie senza figli, con il 44,6%.
Analizzare i dati dei contratti di locazione chiusi da Tecnocasa nel 2021 consente di fare una piccola, quanto parziale ma significativa, fotografia della società verso la quale stiamo andando. Una casa sempre più multifunzionale, sempre più smart ma che contempli diversi spazi per diverse esigenze. C’è chi cerca case più grandi o indipendenti perché deve trasferire al suo interno l’ufficio o, magari, perché teme un ritorno delle restrizioni a carattere sanitario. La casa semplice luogo per cenare e dormire non esiste più, oggi può fungere anche da aula di scuola o palestra, con tanto di attrezzatura. Allora meglio cercarla più grande, anche in affitto. Un’ultima riflessione su quest’ultimo aspetto, l’aumento della ricerca di case in affitto dipende inevitabilmente anche dalla maggiore difficoltà, soprattutto per le giovani coppie, di accendere un mutuo. L’inflazione e la crisi economica stanno spingendo sempre più persone a non acquistare l’abitazione ma a prenderla in via temporanea. Anche questo un segno dei tempi.