L’inflazione erode il potere d’acquisto degli italiani e molti si rifugiano nel mattone come bene di investimento. Secondo uno studio di Tecnocasa sulle operazioni portate a termine dai franchisor nel primo semestre 2022, il 16,8% ha effettuato un acquisto di un’unità immobiliare con finalità di metterlo a reddito. Del resto, i rendimenti da locazione sono cresciuti in Italia, nell’ultimo anno, del 5,1% ma in Puglia anche di più, in quasi tutte le province.
La Puglia come meta turistica sta aumentando il numero di investitori che cercano appartamenti da dare in locazione. Si tratta di investimenti nel settore turistico ma non solo. Si cercano anche appartamenti nelle vicinanze delle università o in zone ben servite, per un target più esigente e che si sposta per lavoro. A tal proposito, molto ricercate le soluzioni, ad esempio, in zona Policlinico a Bari, per dirigenti e medici che vengono a lavorare nel capoluogo, per un periodo limitato.
La locazione a lungo termine, dunque, come antidoto all’inflazione che erode quasi il 10% del potere d’acquisto degli italiani, solo per limitarci all’ultimo anno. Secondo uno studio di Tecnocasa, sulle operazioni immobiliari portate a termine dai franchisor nel I semestre 2022, gli acquisti con finalità di investimento sono cresciuti dal 16,3% dell’anno precedente al 16,8%. Un leggero aumento ma con caratteristiche ben definite. Si cercano principalmente bilocali e trilocali, data la finalità di metterli a reddito con la locazione. Non tagli troppo grandi, dunque, che sono di difficile collocazione in un mercato immobiliare che fa i conti con una società che cambia, con famiglie sempre meno numerose.
La media del rendimento annuo di una locazione in Italia ha raggiunto un aumento del 5,1% ma in Puglia supera ampiamente questa cifra, in quasi tutte le province. A Bari gli aumenti sui rendimenti da locazione per bilocali e trilocali hanno raggiunto il 5,4% e il 4,9%. A Brindisi, 8,2% e 7,8%, a Lecce 7,6% e 7,0%, a Foggia 6,1% e 6,0%, mentre Taranto fa il botto con 9,9% e 9,8%. Rimangono sotto le cifre nazionali Andria e Barletta, che si fermano rispettivamente a 4,8% e 4,2% su entrambe le modalità.
Il mercato immobiliare della Puglia consente rendimenti da locazione in aumento ma con peculiarità precise delle unità immobiliari.
Detto della preferenza per bilocali e trilocali, lo studio evidenzia anche le zone preferite per investimenti immobiliari. Chi compra per dare in locazione un appartamento lo cerca relativamente contenuto nella metratura ma, soprattutto, in aree attrattive per le presenze non stabili. Innanzitutto, nelle vicinanze delle università. Con la fine dell’emergenza pandemica, infatti, sono tornati gli studenti fuori sede nelle città universitarie e con loro l’opportunità di locare piccoli e medi appartamenti, anche a più persone contemporaneamente.
Un altro target di riferimento, invece, cioè quello di chi si sposta per lavoro e ha una capacità economica più importante, può essere attratto da zone con diversi servizi a disposizione. E’ la seconda scelta degli investitori, cercano appartamenti in aree ben servite o, in alternativa, in via di riqualificazione. Le vicende del Superbonus stanno impattando su pezzi di economia del settore dell’edilizia, tuttavia la misura è stata utile in molti casi per una reale riqualificazione di tanti edifici.
Per concludere, la Puglia per la qualità della vita e per la sua collocazione ormai stabilmente in testa alle classifiche di gradimento dei turisti, è una meta ambita per investitori nazionali ed esteri. Chi acquista lo fa anche per mettere a reddito grazie alla locazione che, negli ultimi anni, è cresciuta nei rendimenti. Del resto, la rivalutazione degli immobili, dal 1998 al 2022, ha raggiunto il 43% in media. Un bell’affare.