Inarsind Puglia, sindacato regionale degli architetti e degli ingegneri liberi professionisti, chiede alla Regione Puglia di intervenire, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 17/20923, affinché emani al più presto le linee guida per i Comuni. Il tema è il blocco di tutte le pratiche proposte e approvate nel 202, come noto, stoppate dalla decisione della corte ma ancora materia di dibattito nelle singole realtà comunali. “La Regione Puglia – si legge nella nota – legiferi per tutelare i diritti e gli interessi di tutti i professionisti che, per conto di committenti ed imprese, hanno operato sulla base di un preciso quadro normativo”.
Il dibattito è aperto, lo stop alle pratiche di Piano Casa per il 2022 sta creando non pochi grattacapi ai Comuni, intenti a stabilire caso per caso il da farsi. Non mancano situazioni paradossali come pratiche non solo instradate ma magari terminate e con i lavori finiti e consegnati alla committenza.
Cosa fare? Inarsind Puglia chiede che “la Regione Puglia legiferi adeguatamente e emani con estrema urgenza delle linee guida chiare ed univoche indirizzando i Comuni pugliesi a procedure certe su come risolvere le pratiche edilizie precedentemente assentite, senza generare disparità di trattamento nei territori regionali”.
L’associazione di rappresentanza degli ingegneri e architetti liberi professionisti pugliesi, lo fa con una nota che nasce a seguito della sentenza n.17/2023 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità degli artt. 1, 2 e 3 della Legge della Regione Puglia n.38/2021, ennesima proroga del tanto discusso “Piano Casa”.
“Generando così – spiegano da Inarsind Puglia – una serie di effetti negativi che stanno colpendo in modo retroattivo i titoli abilitativi, permessi di costruire e segnalazioni certificate di inizio attività, già rilasciati. Il risultato è lo stop ai cantieri autorizzati, avviati o ai nastri di partenza, con milioni di euro di investimenti a rischio e ingenti danni economici per tutti gli attori del processo edilizio e dei cittadini cui esso e destinatario, il tutto mentre giungono notizie dai vari uffici tecnici comunali, di autonome reazioni improvvisate alla sentenza della Corte Costituzionale con non pochi dubbi e preoccupazioni”.
“Gli architetti e gli ingegneri liberi professionisti – conclude la nota Inarsind Puglia – quali stakeholder coinvolti nell’intero processo edilizio, sono fortemente colpiti da questa situazione di confusione, proprio per il ruolo cardine che hanno all’interno del comparto edilizio–economico pugliese. Inarsind ritiene fondamentale che la Regione Puglia legiferi per tutelare i diritti e gli interessi di tutti i professionisti che, per conto di committenti ed imprese, hanno operato sulla base di un preciso quadro normativo, ad oggi dichiarato illegittimo”.