I dati sono quelli diffusi dall’Agenzia delle Entrate per il 2022, analizzati dall’Ufficio Studi di Tecnocasa. Il mattone continua a essere il bene rifugio degli Italiani e in alcune città, come Bari, aumentano sia il numero delle compravendite (+25,3%) che il valore di mercato (+3%). “Il mercato immobiliare italiano, nella seconda parte del 2022, evidenzia ancora trend positivi – afferma Fabiana Megliola, responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa – sebbene inizino a sentirsi i primi segnali di cambiamento dovuti a una maggiore prudenza da parte dei potenziali acquirenti”.

L’inflazione morde, l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei tassi, che hanno fatto lievitare le rate dei mutui, si uniscono al clima di incertezza nel quale si inserisce anche un conflitto alle porte dell’Europa. Sembra lo scenario di una tempesta perfetta per una crisi economica.

Sono le cause che spiegano i primi cambiamenti nel mercato immobiliare italiano, che tuttavia si conferma in un trend positivo. I dati sulle compravendite emanati dall’Agenzia delle Entrate e relative al 2022 sono ancora positivi: l’anno ha chiuso con 784.486 compravendite con un aumento del 4,8% rispetto al 2021. I comuni capoluoghi chiudono con una crescita del 5,6%, quelli non capoluogo con 4,4%. Tra le città più dinamiche Bari (+25,3%) e Palermo (+11,4%).

I prezzi continuano a salire in tutte le realtà territoriali da noi considerate ma con meno vigore rispetto alla prima parte del 2022. Se le grandi città hanno mantenuto lo stesso ritmo di crescita, i capoluoghi di provincia e l’hinterland delle grandi città segnalano una variazione positiva ma più contenuta. Nelle dieci metropoli da noi esaminate si registra un aumento dei prezzi dell’1,8%. A guidare la crescita è Bologna (+5,5%), seguita da Bari (+3,0%) e da Milano (+2,5%). Il capoluogo lombardo che, nei due semestri precedente aveva trainato il mercato, sembra aver leggermente rallentato in questa seconda parte dell’anno pur confermandosi un mercato vivace e interessante. Cinque città su dieci tra quelle da noi esaminate, Bari, Firenze, Milano, Napoli e Verona, hanno evidenziato una crescita più contenuta rispetto al semestre precedente.

La domanda abitativa è vivace nonostante il rialzo dei tassi di interesse. Pur di soddisfare il desiderio di avere una casa si valutano soluzioni alternative in termini di metratura e posizione. Il timore di non riuscire a prevedere i costi e i tempi della ristrutturazione spinge a scegliere soluzioni in buono stato o ristrutturate oppure soluzioni di nuova costruzione. Queste ultime sono sempre più apprezzate soprattutto se consentono un importante risparmio energetico.

A confermare il ricorso alla casa come modalità di investimento contro l’inflazione è anche Fabiana Megliola, responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa: “Il mercato immobiliare italiano, nella seconda parte del 2022, evidenzia ancora trend positivi sebbene inizino a sentirsi i primi segnali di cambiamento dovuti a una maggiore prudenza da parte dei potenziali acquirenti. Nel 2022 la casa conferma la sua capacità di attrarre i risparmiatori che intendono preservare i capitali dall’inflazione. I dati relativi alle compravendite realizzate dalle agenzie del Gruppo Tecnocasa evidenziano che, nella seconda parte del 2022, nel 74,8% dei casi è stata acquistata l’abitazione principale, nel 18,2% una casa per investimento (in aumento dal 16,5% dello stesso periodo del 2021).  A dare una spinta in questo senso anche il ritorno importante dei turisti che ha rivitalizzato le locazioni brevi. A caratterizzare il mercato è soprattutto una carenza di offerta di immobili a fronte di una domanda comunque sostenuta, situazione questa che si sta protraendo ormai da diversi semestri

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By Redazione

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