L’Ance Brindisi lancia l’allarme sui ritardi negli aggiornamenti dei prezziari delle gare pubbliche. Il presidente Angelo Contessa non usa mezzi termini: “Si ha netta l’impressione, insomma, che i Rup siano concentrati nella esclusiva tutela delle responsabilità, personali e nei confronti delle stazioni appaltanti, senza mostrare medesimo interesse verso la effettiva realizzazione delle opere”.

Secondo i rappresentanti dell’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) la sola applicazione di nuove norme statali, finalizzata e contenere i danni del caro-materiali, non basta. A livello periferico, fanno sapere, le stazioni appaltanti si contraddistinguono proprio per la mancata applicazione di tali norme e quindi il settore edilizio continua a vivere una pericolosissima fase di stallo che comincia a riverberare le conseguenze nefaste sull’intero sistema-paese.

Ad intervenire con una nota è il presidente di Ance Brindisi, Angelo Contessa: “Le imprese di settore subiscono autentiche vessazioni dal momento in cui sottoscrivono un contratto per la realizzazione di un’opera pubblica. I Rup continuano ad insistere perché vengano rispettati i contratti con i relativi cronoprogrammi, prescindendo da un dato incontrovertibile che consiste proprio nel voler ignorare la necessità di modificare i quadri economici con l’impiego di ulteriori risorse economiche utili per completare le stesse opere“. Uno stallo aggravato da una considerazione personale del presidente: “Si ha netta l’impressione i Rup siano concentrati nella esclusiva tutela delle responsabilità, personali e nei confronti delle stazioni appaltanti, senza mostrare medesimo interesse verso la effettiva realizzazione delle opere”. Si preferisce, insomma, scaricare tutto sull’impresa esecutrice, giungendo sempre più spesso alle minacce di risoluzione contrattuale che, a conti fatti, danneggia tutti, a partire dai cittadini che avrebbero dovuto usufruire di tali opere pubbliche.

Secondo l’associazione, invece, la scelta più utile alla collettività sarebbe quella di creare le condizioni ideali affinché i Rup sospendano provvisoriamente le opere per ricevere dalle direzioni dei lavori un quadro preciso dei costi finali a causa del caro-materiali. Alle stazioni appaltanti, in seguito, spetterà il compito di individuare nuove risorse e/o rimodulare gli investimenti, per portare a compimento le opere. “Nel percorso, però, i Rup non dovranno essere lasciati soli – sottolinea Contessa – e con il serio rischio di rispondere di danno erariale sia se si assumono la responsabilità di modificare i quadri economici e sia se non riescono a far completare le opere. In mancanza di un’azione sinergicaconclude -, anche l’approvazione di ulteriori leggi statali servirà a ben poco e la strada della paralisi completa del settore sarà inevitabile“.

Contatta Qualità dell’Abitare

By Gennaro Del Core

Comunicatore e giornalista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *