Il Codice dei contratti non convince i professionisti e 102 Ordini degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori hanno deciso di scrivere una lettera aperta alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella quale sottolineano le criticità della norma e propongono soluzioni nell’interesse generale. L’obiettivo principale della proposta è promuovere la qualità dei progetti che, secondo gli architetti, non sarebbe adeguatamente garantita con l’attuale misura.
Tra i 102 ordini che hanno firmato una lettera che è insieme un monito e un grido di dolore dei professionisti c’è anche l’Oappc di Bari. Il presidente Cosimo Damiano Mastronardi pone l’accento sulle criticità che sono emerse da una prima lettura del testo del Codice dei contratti, che hanno spinto gli ordini professionali a scrivere direttamente alla presidente del Consiglio.
«Il nuovo codice interessa tutti – esordisce il presidente Mastronardi – e tutti vogliamo un Paese migliore. In quest’ottica, quindi, è necessario segnalare che così com’è non promuove e non garantisce la qualità delle progettazioni delle opere pubbliche, opere che sono strategiche sia nell’immediato ma, soprattutto, per le prossime generazioni. La riduzione o, addirittura, l’eliminazione dei concorsi di progettazione, che sono invece battaglia storica del nostro Ordine, vanno in una direzione opposta a quella che tutti auspichiamo per il bene dei territori e delle città che viviamo». Un passaggio fondamentale, secondo gli architetti, anche nell’ottica del lavoro, soprattutto per i più giovani. «I concorsi di progettazione – aggiunge Mastronardi – vanno realizzati nella forma più aperta e inclusiva possibile, favorendo il confronto progettuale sulle soluzioni ma anche la partecipazione dei giovani e dei professionisti di talento, ponendo come parametri di riferimento equo compenso, leale concorrenza e legittimo merito».
Infine, gli architetti dell’Oappc Bari tengono a sottolineare che la lettera non vuole essere mero esercizio di critica ma spunto per far partire quel confronto necessario a migliorare il testo prima che sia troppo tardi. Cosimo Damiano Mastronardi conclude: «Il costruito di oggi sarà il nostro abitare di domani e, di conseguenza, dobbiamo porci le domande giuste per velocizzare e semplificare i processi senza trascurare la qualità dei progetti. Con questo spirito non vogliamo limitarci a sottolineare le criticità del testo normativo ma ci mostriamo disponibili, come del resto questo ordine già fa con le istituzioni locali, a un confronto costruttivo ed efficace, nell’interesse generale».
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